La legna di faggio: il cuore della mia affumicatura
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Quando accendo il mio affumicatore, scelgo sempre la legna di faggio. Non è una decisione casuale: è una scelta consapevole. Molti appassionati di barbecue usano essenze tipiche del BBQ americano, come quercia o hickory, ma per me il faggio ha un valore speciale. Oltre a dare un fumo delicato, stabile e pulito, è parte del legno del mio territorio dove viene utilizzato per riscaldarsi, infatti in origine nel BBQ americano si iniziò a utilizzare la quercia per lo stesso motivo...
Utilizzando il faggio, riesco a ottenere un profilo aromatico equilibrato: non copre il sapore della carne, lo esalta. Questo è fondamentale per le mie affumicature artigianali, dalle costine al brisket. Il fumo che sprigiona è gentile, mai invadente, e mi permette di mantenere temperature costanti, fondamentali per la cottura lenta.
Ma non è solo una questione tecnica: per me, l’affumicatura è un rito carico di memoria. Ogni vampata di fumo mi riporta alla mia infanzia. Il profumo che sale, la brace che prende vita, il calore che riempie la stanza: sono ricordi che porto dentro e che si riflettono in ogni pezzo di legna che uso per affumicare.
Nel mio laboratorio seleziono solo legna dura di faggio, perfettamente stagionata. È fondamentale per ottenere una crosta (o bark per i più tecnici ....) uniforme e una carne succosa e aromatizzata. Non affretto mai il processo: lascio che il fuoco si stabilizzi, che il fumo salga dolcemente e che la legna faccia la sua parte con pazienza.
Ho riportato una foto di questa legna in un post su Instagram: puoi andare a vedere su @il.ceppo.affumicati la foto dei ceppi di faggio che uso e leggere cosa significa per me accendere l’affumicatore con quel profumo di casa e di ricordi.